Punti chiave della ricerca:
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Alimentare i vitelli con un piano nutrizionale intensivo e svezzare a 8 settimane, anziché a 6, garantisce un ADG più elevato durante il periodo dello svezzamento.
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A 2 settimane dopo lo svezzamento, i vitelli svezzati a 8 settimane di età erano più pesanti del 9,8%.
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Il vantaggio dei maggiori accrescimenti dovuti al posticipo dello svezzamento sono ancora presenti a 90 e 150 giorni.
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I vitelli svezzati a 8 settimane sono in grado di gestire meglio lo stress da svezzamento rispetto ai vitelli svezzati a 6 settimane di età.
I vitelli alimentati con piani alimentari ad elevati apporti nutrizionali nella fase pre-svezzamento, se svezzati a 8 anziché a 6 settimane di età, hanno una riduzione dello stress e migliori accrescimenti
Nell'ultimo decennio si è assistito alla tendenza di svezzare i vitelli il più presto possibile. Alimentare i vitelli con bassi livelli di latte crea stress da svezzamento, influisce negativamente sui tassi di crescita, [1] e causa importanti problemi sul benessere[2]. L'alimentazione dei vitelli con un piano alimentare intensivo pre-svezzamento comporta molteplici benefici, tra cui miglioramenti in termini di salute, tassi di accrescimenti, efficienza alimentare e maggior produzione di latte[3]. In passato sono state sollevate preoccupazioni sul fatto che ritardare l'assunzione di mangimi solidi possa influire negativamente sulla crescita post-svezzamento e sullo sviluppo del rumine, sia prima che durante lo svezzamento. Queste preoccupazioni sono state affrontate in uno studio[4] dell'Università di Guelph, dell'Università di Alberta e dalla ricerca e sviluppo di Trouw Nutrition.
Impostazione dello studio
Sono stati inclusi nello studio due gruppi di 10 vitelli femmine Holstein. I vitelli erano alloggiati in gabbiette singole e venivano alimentati con un piano ad elevati apporti nutrizionali dalla nascita allo svezzamento, per 6 o 8 settimane. Sono stati registrati assunzione, crescita, sviluppo del tratto digestivo e comportamento alimentare.
Risultati
I vitelli svezzati a 8 settimane avevano un ADG più elevato sia durante lo step-down dello svezzamento che dopo lo svezzamento ed erano più pesanti a 10 settimane rispetto a quelli svezzati a 6 settimane. L'ADG per il gruppo di 8 settimane è stato più del doppio di quello del gruppo di 6 settimane nella settimana dello step-down (0,79 kg al giorno contro 0,34 kg al giorno) e tre volte quello del gruppo di 6 settimane nella settimana dopo lo svezzamento (1,05 kg al giorno contro 0,35 kg al giorno). Il gruppo di 8 settimane pesava inoltre il 9,8% in più rispetto al gruppo di 6 settimane a 10 settimane di età (99,9 kg contro 91,0 kg). Le differenze di peso corporeo tra i due gruppi sono aumentate durante i 5 mesi di monitoraggio. Al giorno 90, i vitelli svezzati a 8 settimane pesavano 127 kg contro 118 kg per i vitelli svezzati a 6 settimane. A 150, il divario è cresciuto a 194 kg per i vitelli svezzati a 8 settimane contro 183 kg per i vitelli svezzati a 6 settimane.
I vitelli del gruppo di 8 settimane hanno anche gestito meglio l'aumento della fermentazione ruminale. I vitelli hanno utilizzato βHBA in modo più efficace dopo lo svezzamento e hanno digerito meglio l’amido, suggerendo un migliore sviluppo del tratto digestivo rispetto ai vitelli svezzati a 6 settimane. Inoltre, i vitelli svezzati a 8 settimane hanno avuto maggiori assunzioni di mangime starter, durante e dopo lo svezzamento rispetto ai vitelli svezzati a 6 settimane, fornendo ulteriori prove della più fluida transizione dal latte all'alimentazione solida.
I vitelli svezzati a 8 settimane hanno anche mostrato meno segni di stress da svezzamento in termini di vocalizzazioni legate alla fame. Inoltre, il tempo di ruminazione è stato di quattro volte maggiore per i vitelli svezzati a 8 settimane, indicando che la fermentazione del rumine abbia beneficiato dell'aumento dell'assunzione di mangime.
Conclusioni
I risultati mostrano che i vitelli svezzati a 8 settimane, anziché a 6 settimane, erano maggiormente in grado di far fronte al passaggio dal latte al mangime solido[5] e avevano tassi di crescita più elevati durante e dopo lo svezzamento, mantenendoli per mesi. In secondo luogo, lo svezzamento a 8 settimane ha avuto un impatto positivo sul benessere degli animali.
Bibliografia
[1] Noller, C.H., Dickson, I.A., and Hill, D.L., 1962. Value of hay and rumen inoculation in an early weaning system in dairy calves. J. Dairy Sci., 45: 197-201.; Winter, K.A., 1985. Comparative performance and digestibility in dairy calves weaned at three, five and seven weeks of age. Can. J. Anim. Sci. 65: 445-450; Kertz, A.F., Prewitt, L.R., and Everett, J.P. Jr., 1979. An early weaning calf programme. J. Dairy Sci. 62: 1835-1843
[2] Khan, M.A., Weary, D.M. and von Keyserlingk, M.A.G., 2011. Effects of milk ration on solid feed intake, weaning, and performance in dairy heifers. J. Dairy Sci. 94: 1071-1081.
[3] Soberon, F., Raffrenato, E., Everett, R.W., and Van Amburgh, M.E., 2012. Preweaning milk replacer intake and effects on long-term productivity of dairy calves. J. Dairy Sci. 95: 783-793.
[4] Eckert, E., Brown, H.E., Leslie, K.E., DeVries, T.J., and Steele, M.A., 2015. Weaning age affects growth, feed intake, gastrointestinal development, and behavior in Holstein calves fed an elevated plane of nutrition during the preweaning stage. J. Dairy Sci. 98: 6315-6326.